La lingua swahili (o kiswahili), che verosimilmente era parlata lungo la costa orientale africana da circa 15 secoli, è andata acquistando sempre maggior importanza nei tempi recenti.
Durante il periodo coloniale la lingua fu studiata, ne fu unificata l’ortografia, arricchito il vocabolario e il potere di espressione per far fronte alle necessità dei tempi moderni. Fu curata la raccolta del suo patrimonio letterario consistente in preziose composizioni antiche, furono incoraggiate le composizioni nuove, pubblicati libri di lettura e testi scolastici per lo studio delle scienze, fu introdotta nella liturgia delle varie confessioni religiose, ne fu intensificato l’impiego come mezzo di comunicazione fra le tribù. Il kiswahili ha ormai il suo posto assicurato fra le maggiori lingue dell’Africa moderna. Raggiunta l’indipendenza politica, i popoli dell’are swahili hanno preso sempre più coscienza del valore del loro idioma come lingua di cultura africana e come elemento unificatore.
Oltre a essere la lingua più parlata nell’Africa a sud del Sahara, il kiswahili ha il vantaggio di non essere la lingua esclusiva di una tribù, per quanto importante, ma di aver valicato i confini tribali. Da valutazioni recenti si ritiene che attualmente il kiswahili sia conosciuto da 90 milioni di persone.
Nelle repubbliche del Tanzania e del Kenya esso è stato dichiarato lingua nazionale. Un’assemblea di esponenti delle varie organizzazioni politiche zairesi ha dichiarato il kiswahili “lingua franca” per tutti i popoli del Congo. Anzi, nel Congresso internazionale degli Scrittori e Artisti Africani a Roma nel 1959, il kiswahili fu una delle lingue trovate più adatte a diventare l’unica lingua africana. Come tale è stata riconosciuta dall’UNESCO per tutta l’Africa a sud del Sahara. Verso la fine degli anni Sessanta fu scelto come lingua ufficiale dell’Afro-America, ed è attualmente studiata, come lingua straniera moderna, in molte università, specialmente dalla popolazione afro-americana.
Il kiswahili classico e più puro è quello parlato nell’isola di Zanzibar e lungo la vicina fascia costiera. La parlata è meno pura mano a mano che ci si allontana nell’interno del continente e verso nord o verso sud.
Lo sviluppo della lingua e l’intensificarsi delle relazioni commerciali, culturale e tecniche tra i paesi africani e l’Italia e gli altri paesi europei ed extraeuropei, hanno suscitato negli ultimi decenni un vivo interesse per lo studio del kiswahili.